Se l’estate, per molti, è tempo di meritate ferie, per i raffrescatori industriali è il momento di ergersi a protagonisti. Con l’aumento delle temperature, infatti, sorge la necessità di mantenere un microclima ideale negli ambienti di lavoro. In questo senso, il raffrescatore industriale è una soluzione pratica, economica ed efficace per il raffrescamento localizzato di capannoni, magazzini, uffici e reparti produttivi.
Questi sistemi, tuttavia, sono tra le principali fonti di una possibile contaminazione microbiologica. Offrono, infatti, un ambiente ideale per la proliferazione di batteri pericolosi come la Legionella. Ecco perché è essenziale procedere a una regolare manutenzione e sanificazione dei raffrescatori industriali, grandi o piccoli che siano. Ciò previene potenziali rischi per la salute e, al contempo, assicura il corretto funzionamento dell’impianto.
Il giusto clima in azienda
In estate, si sa, salgono le temperature. E, con esse, aumentano i rischi relativi allo stress termico, specie per alcune professioni. La valutazione del microclima è alla base di un ambiente di lavoro sano e sicuro, come ricordato dai colleghi di e_labo in un articolo dedicato al tema. Numerosi studi evidenziano come temperature eccessivamente alte (o basse), livelli di umidità inadeguati e ventilazione scarsa o assente influiscono negativamente sul rendimento e sulla produttività dei lavoratori.
Incidono, naturalmente, anche sul funzionamento dei macchinari, danneggiando componenti interni e portando, in alcuni casi, a guasti e a fermi impianto non pianificati. In questo senso, i raffrescatori industriali, fissi o mobili, danno una grande mano, abbassando le temperature di ambienti anche di grandi dimensioni come magazzini e capannoni.
Ciò è possibile grazie al processo noto come raffrescamento evaporativo, che sfrutta l’evaporazione dell’acqua per ridurre la temperatura dell’aria. In pratica, l’aria calda viene aspirata nel dispositivo e fatta passare attraverso dei filtri bagnati. Durante questo passaggio, l’acqua evapora, assorbendo calore dall’aria e abbassandone, così, la temperatura.
Raffrescatori industriali: cosa sono e le differenze con i condizionatori
Nonostante siano entrambi impiegati per abbassare temperatura e umidità degli ambienti, raffrescatori industriali e condizionatori operano secondo principi molto diversi.
- Gli impianti di raffrescamento industriale seguono il principio di raffreddamento naturale, o principio adiabatico. Niente gas refrigerante, dunque: si sfruttano le proprietà fisiche dell’aria stessa. Inoltre, l’energia richiesta da questo tipo di impianto alimenta soltanto un ventilatore e una pompa dell’acqua. Ciò consente di risparmiare sui consumi e sui costi dell’energia elettrica. Tale sistema assicura innumerevoli cambi d’aria, senza contare che i raffrescatori per capannoni funzionano alla perfezione soprattutto quando porte e finestre rimangono aperte.
- Dal canto loro, i condizionatori industriali impiegano un ciclo di compressione e decompressione di un refrigerante per assorbire calore dall’ambiente interno e rilasciarlo all’esterno. Un processo che richiede un consumo energetico considerevole, oltre all’uso di gas refrigeranti, i quali possono avere un impatto ambientale non da poco.
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La sanificazione degli impianti di raffrescamento
La sanificazione degli impianti di raffrescamento è una procedura fondamentale per mantenere una buona qualità dell’aria negli ambienti indoor. Grazie a questo processo, è possibile abbattere la carica batterica e virale dell’aria trattata all’interno dei raffrescatori industriali.
In particolare, il punto critico è rappresentato dai pannelli filtro, costantemente irrorati d’acqua e dove l’aria viene forzata a passare per ridurre la temperatura. Questo ambiente umido è ideale per la proliferazione di vari tipi di batteri, come la Legionella. Ricordiamo che il D.Lgs. 81/2008 considera la Legionella Pneumophila e le altre specie di legionelle come agenti biologici del gruppo 2. Pertanto, il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare il rischio legionellosi presso ciascun sito di sua responsabilità.
Un aspetto interessante e, a volte, poco approfondito riguarda l’influenza indiretta che incrostazioni e corrosioni nell’impianto hanno sulla potenziale proliferazione batterica. La nostra esperienza ci insegna che è opportuno associare alla disinfezione un trattamento antincrostante/anticorrosivo integrativo. Ciò consente di mitigare la precipitazione di sali incrostanti, che possono favorire la proliferazione e la diffusione della Legionella.
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Manutenzione e prevenzione: i consigli di Pragma
Attenzione iniziale e cura durante la vita operativa degli impianti. Potremmo sintetizzare così le buone prassi da adottare per prevenire il rischio Legionella nei raffrescatori industriali. Essenziale è una progettazione adeguata del sistema, che eviti ristagni d’acqua e assicuri una buona ventilazione degli ambienti. In parallelo, è importante adottare una serie di accorgimenti tecnici. Nel dettaglio, è opportuno:
- prevedere una manutenzione regolare, con una pulizia periodica e accurata di tutte le parti del raffrescatore industriale che vengono a contatto con l’acqua, come serbatoi, ugelli e filtri. Si usano, poi, disinfettanti specifici per eliminare eventuali batteri presenti nel sistema.
- Si raccomanda di sottoporre l’acqua interna al sistema a un trattamento biocida non ossidante e non volatile. Ciò consente di contrastare l’eventuale crescita microbiologica, adottando una tecnologia a rilascio graduale, per una lunga e permanente copertura biocida, la cui efficacia è stata testata su Legionella Pneumophila.
- È bene, inoltre, mantenere la temperatura dell’acqua sotto i 20°C o sopra i 60°C: ciò contribuisce a ridurre il rischio di proliferazione della Legionella.
- Ancora, il consiglio è di alimentare il sistema di raffrescamento adiabatico con acqua addolcita, affinché la formazione di incrostazioni sulle superfici di scambio sia ridotta al minimo.
Da ultimo, ma non per importanza, occorre effettuare ispezioni regolari per verificare che il sistema sia in buone condizioni e che tutte le misure preventive siano efficaci. E prelevare periodicamente campioni d’acqua per analizzarli e rilevare l’eventuale presenza di Legionella.
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