Cambiamenti climatici e degrado ambientale sono minacce che, sempre più, incombono sul nostro pianeta. Una situazione che, di certo, non migliora se si considera l’aumento della popolazione globale. Secondo un rapporto della Banca mondiale sulla gestione dei rifiuti¹, è previsto che entro il 2050 i rifiuti globali aumenteranno del 70% rispetto ai livelli del 2019. Arrivando, così, a sfiorare la soglia dei 3,4 miliardi di tonnellate di rifiuti. È dunque necessario che tutti, istituzioni e operatori, facciano la loro parte. Una sfida che passa anche attraverso il formulario identificazione rifiuti, protagonista di questo articolo.
Formulario identificazione rifiuti: di cosa si tratta?
Quando si parla di tracciabilità si intende la capacità di seguire e tenere traccia di tutti i processi: dall’approvvigionamento delle materie prime fino al consumo e allo smaltimento di un prodotto. E se tutto ciò venisse tradotto in termini di recupero rifiuti? Ancora non sono diffusi strumenti che permettono il vero e proprio tracciamento. Tuttavia, esistono dei validi aiuti: uno di questi è il formulario identificazione rifiuti. Si tratta di un documento che accompagna e identifica il rifiuto durante le fasi di trasporto consentendo, allo stesso tempo, di garantirne la tracciabilità. Secondo l’articolo 193 del D.Lgs. n.152 del 2006, infatti, durante il trasporto eseguito da enti o imprese, i rifiuti devono essere accompagnati da tale documento. Tuttavia, grazie allo sviluppo del digitale, oggi è possibile veder tradotto questo documento dal formato cartaceo a quello virtuale.
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VI.VI.FIR e la nuova frontiera della gestione rifiuti
Il formulario di identificazione dei rifiuti è un documento che, come previsto dal regolamento, deve essere emesso dal produttore del rifiuto stesso. Questo atto deve contenere informazioni come nome e indirizzo del produttore e del detentore, ma anche:
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- origine, tipologia e quantità del rifiuto;
- impianto di destinazione;
- data e percorso dell’instradamento;
- nome e indirizzo del destinatario.
Si tratta di informazioni fondamentali per accompagnare e identificare il rifiuto durante il suo trasporto. Tuttavia, come già accennato, dal 1 marzo 2021 è possibile vidimare autonomamente il formulario. Come? Grazie alla vidimazione virtuale del formulario, realizzata da Ecocerved, la società consortile delle Camere di Commercio che opera nel campo dei sistemi informativi per l’ambiente. In questo modo, un’impresa può avere in tempo reale i formulari di cui necessita senza recarsi fisicamente nella sede dell’ente camerale di riferimento. Un sistema disponibile in alternativa alla vidimazione cartacea, che resta, comunque, un’opzione contemplata per il FIR rifiuti.
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Come funziona la vidimazione virtuale del formulario?
La vidimazione virtuale, nonché la richiesta dell’identificativo univoco da riportare sul proprio formulario, è un servizio gratuito dedicato a imprese e organizzazioni. L’accesso viene eseguito da un utente che, una volta autenticato attraverso identità digitale, indica l’impresa o l’ente per conto del quale intende operare. Il rappresentante dell’impresa, una volta inseriti i dati anagrafici, può:
- operare in prima persona;
- delegare una o più figure per le successive operazioni;
- richiedere le credenziali tecniche associate all’impresa per l’accesso applicativo che dovrà fornire al software gestionale che utilizzerà per consentire l’autenticazione applicativa.
Al momento della registrazione, o su richiesta degli utenti, Il VI.VI.FIR consente di generare uno o più fascicoli virtuali con un codice univoco. A questi fascicoli verranno poi associati dei numeri identificativi da riportare sui formulari identificazione rifiuti. Un servizio di cui si potrà usufruire attraverso il portale EcoCamere², oppure mediante i propri software applicativi gestionali.
Vidimazione virtuale FIR rifiuti: cosa cambia
La vidimazione virtuale dei formulari di identificazione dei rifiuti è un’indubbia semplificazione burocratica nell’ambito di una disciplina spesso complessa e in costante evoluzione. Tra le novità in materia di FIR rifiuti, una rilevante riguarda il numero di copie prodotte: dalle tradizionali 4³ si passa, infatti, a 2. La prima rimane al produttore, mentre la seconda dovrà accompagnare il rifiuto fino alla sua destinazione. Per garantire la tracciabilità, inoltre, è previsto che il trasportatore trattenga una fotocopia del formulario compilato. Gli altri soggetti coinvolti, infine, riceveranno copia del documento, completa in tutte le sue parti. Altro dato di cui tener conto: in caso di vidimazione virtuale, come disposto dal D. Lgs. n. 116 del 03-09-2020, le copie redatte vanno conservate per un periodo di 3 anni e non 5.
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NOTE
¹ What a Waste 2.0. A Global Snapshot of Solid Waste Management to 2050
² Scrivania telematica Vidimazione Virtuale Formulario Rifiuti
³ Il formulario di identificazione deve essere redatto in quattro esemplari, compilato, datato e firmato dal produttore o dal detentore dei rifiuti e controfirmato dal trasportatore. Una copia del formulario rimane al produttore o al detentore. Le altre tre, controfirmate e datate in arrivo dal destinatario, sono invece acquisite una dal destinatario e due dal trasportatore, che provvede a trasmetterne una al detentore.