Il ruolo strategico del revamping degli impianti industriali: un caso di studio

revamping impianti

Viviamo in un’epoca sempre più veloce, in cui tutto si consuma rapidamente. Non è una grande notizia: lo sappiamo bene e da tempo. La capacità di adattarsi alle evoluzioni è cruciale per le aziende: una delle chiavi per mantenere la competitività sul mercato e garantire la sostenibilità a lungo termine.
Su questo versante, il revamping degli impianti assume un ruolo strategico. Parliamo dell’aggiornamento, ristrutturazione e rifacimento di macchinari o impianti industriali già esistenti. Il tutto per renderli più moderni ed efficienti e allungare il ciclo di vita all’interno del processo produttivo. Tutt’altro che un’utopia, come vediamo in questo articolo, partendo da un recente caso studio che ci ha visti all’opera in un’importante azienda del Polesine.  

Tra obsolescenza e innovazione

Intanto, un dato di contesto. In Italia cresce il grado di automazione e integrazione degli impianti industriali, anche grazie ai vari incentivi alla competitività 4.0 e 5.0.
Tuttavia, il parco macchine utensili e sistemi di produzione dell’industria tricolore risulta abbastanza datato. Lo conferma un’indagine curata da Ucimu-Sistemi per produrre, associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e prodotti a ausiliari¹. Nel 2019, l’età media dei macchinari di produzione presenti nelle imprese metalmeccaniche del Paese era la più alta mai registrata. Rispetto alle precedenti rilevazioni, era cresciuta la quota di macchine recenti, con meno cioè di 5 anni, ma era salita nettamente quella di macchine con più di 20 anni, quasi la metà del totale. Da allora sono passati 5 anni, ma l’impressione, dal campo, è che che il quadro resti attuale.

Cosa s’intende per revamping degli impianti

In questo scenario, il revamping degli impianti si erge a protagonista e può giocare un ruolo importante, se non decisivo, per le imprese. Si tratta di intervenire su macchinari obsoleti o in sofferenza per renderli più moderni e allungarne il ciclo di vita, potenziando in questo modo il processo produttivo.
È un po’ come ridare vita agli impianti, integrandoli con tecnologie all’avanguardia e permettendogli in questo modo di dare una nuova spinta alla produttività con benefici evidenti in termini di sicurezza e di risparmio energetico. Oltre, naturalmente, al fattore economico: pensiamo a tutte le spese per la manutenzione straordinaria di un impianto obsoleto.
Sempre più, poi, oggi il revamping è 4.0, puntando sul concetto di automazione e di interconnessione. Ovvero, la capacità dei diversi sistemi, processi e macchinari di comunicare e lavorare in modo coordinato tra loro. Insomma, un futuro presente.

Un caso di studio: aggiornare un impianto per il trattamento dell’acqua di pozzo

Il revamping degli impianti industriali è un ambito con il quale ci stiamo confrontando molto negli ultimi anni. Tra gli ultimi lavori, vogliamo citare un caso di studio nel Polesine. Qui opera un’azienda specializzata nella produzione di prodotti ittici, già nostro cliente, per il quale offriamo da tempo un servizio di gestione del generatore di vapore. L’impresa, con una lunghissima storia alle spalle, un paio d’anni fa ha deciso di ampliare il suo stabilimento produttivo. In questa fase, ha valutato l’opportunità di aggiornare l’impianto per il trattamento dell’acqua di pozzo. Un sistema che permette di trattare l’acqua in ingresso dal pozzo, la stessa che viene poi utilizzata per la produzione interna e per alimentare le torri evaporative. 
Progettato con tecnologie ormai superate, l’impianto in questione faticava a garantire gli standard qualitativi richiesti, causando problemi come la presenza di elevati livelli di ammoniaca nell’acqua. A ciò si aggiungeva una riduzione dell’efficienza energetica, aggravata dall’utilizzo di strumentazioni superate, come valvole manuali per la gestione dei filtri a massa. Serviva, insomma, un revamping degli impianti.

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Le soluzioni proposte da Pragma 

Dopo un sopralluogo, è stato possibile identificare le soluzioni più adatte, calibrate in base alle esigenze specifiche dell’azienda. Nello specifico, le vecchie vasche di cemento sono state rimosse e sostituite con serbatoi di stoccaggio da 26 m³ dotati di sensori di livello in grado di misurare l’altezza dell’acqua all’interno del serbatoio. Si è poi lavorato a livello di revamping impianti. 

  • Sono stati recuperati due filtri a massa dal vecchio sistema e sostituite le valvole manuali con valvole automatiche gestite da PLC (Programmable Logic Controller), capaci di garantire una gestione completamente automatizzata del processo.
  • I vecchi sistemi di dosaggio sono stati rimossi e sostituiti da misuratori di portata elettromagnetici;
  • Sono state installate tre nuove pompe dosatrici con motore stepper e pannelli di controllo e misurazione dei valori di pH redox e Cloro libero. 
  • È stato implementato un dosaggio di un prodotto chimico acido, idoneo per l’acqua potabile, per la correzione del pH. In questo modo, è stato possibile ottenere un risparmio del consumo di ipoclorito di sodio del 35%. 

Tutte le centraline di controllo e le pompe dosatrici sono in configurazione Modbus, un protocollo di comunicazione seriale per l’utilizzo in PLC. Ciò consente all’azienda e ai nostri specialisti di avere accesso, anche da remoto, a tutti i parametri di pH, redox e Cloro libero in uscita dall’impianto. Si può anche modificare, a distanza, i dosaggi a seconda della variazione dei valori. Grazie a questo sistema è quindi stato possibile riportare i livelli di ammoniaca entro i limiti consentiti. L’obiettivo del cliente era, infatti, quello di avere l’acqua del pozzo certificata a uso potabile.  

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I vantaggi del revamping industriale

Parlare di revamping 4.0 non vuol dire scervellarsi un futuro utopico o un mondo ideale. Significa, piuttosto, cogliere nel presente le opportunità concrete e regalare alla propria impresa un domani competitivo e sostenibile.
Riuscire a integrare una macchina datata con le funzionalità tipiche dell’Internet of Things (IoT) significa poter accedere a funzioni di digitalizzazione dell’impianto che porta a svariati vantaggi per il proprio business. A partire, come nel caso citato, dalla riduzione dei consumi idrici e dei chimici utilizzati, con un conseguente sensibile risparmio a livello economico. basti pensare che l’azienda protagonista del nostro caso studio consuma circa 400 m³ di acqua al giorno.
Integrare tecnologie hardware e software di nuova generazione rappresenta, dunque, un upgrade capace di: 

  • comprendere le reali performance dell’impianto;
  • ridurre l’errore umano;
  • prevenire anomalie e malfunzionamenti;
  • avere a disposizione dati e parametri di funzionamento per ottimizzare i processi produttivi. 

Insomma si può avere, a colpo d’occhio, una panoramica sul funzionamento dell’intero impianto. Anche da remoto. I vantaggi si estendono anche a livello gestionale e logistico. I tecnici, infatti, si recano sul posto solo se effettivamente riscontrano un problema. Non basta? Ci sono, ancora, dei vantaggi fiscali. Il Piano nazionale Transizione 4.0² riconosce, infatti, agevolazioni alle imprese che realizzano interventi di revamping industriale e innovano processi depurativi e trattamento delle acque. In definitiva, cambiare conviene: basta non navigare a vista, ma avere visione, tracciare la rotta e scegliere i giusti compagni di viaggio. Per proiettarsi al futuro. Oggi.

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NOTE

¹ Per approfondire: Indagine sul parco macchine utensili e sistemi di produzione installati nell’industria italiana, Ucimi-Sistemi per produrre 
² Scopri di più: Transizione 4.0, ministero delle Imprese e del Made in Italy