Blu e verde: colori freddi, tema caldo. Come sai, il nostro colore sociale è una sfumatura medio scura di blu. Ma ci piace molto anche il verde, il colore della natura. Per la recente comunicazione sulla carta stampata abbiamo scelto un payoff semplice ma potente: Pragma works green. Cosa significa veramente? In questo articolo vogliamo parlarti del nostro impegno in materia di tecnologie e prodotti green: un futuro che è già presente.
Italiani green: il verde è acceso nel tricolore
Prima di concentrarci sulle nostre soluzioni e prodotti green, una nota di contesto. Parlare di un domani più sostenibile (a 360°) è sempre più attuale. Del resto, vari indicatori segnalano che il cambiamento è urgente e indifferibile. Ciascuno deve fare la sua parte. E gli italiani sembrano aver recepito la cosa:
- l’86% dei connazionali, seconda una recente indagine¹, ritiene la transizione ecologica un’opportunità, anche per sviluppare innovazione e nuova occupazione.
- Il modello di sviluppo green per il 67% degli italiani riguarda l’economia e le imprese.
- In base a un report dell’associazione Pro Carton, il 94% dei giovani è green. E il 78% dei 18-21enni affronta temi legati alla sostenibilità tra le mura domestiche.
Da operatori, osserviamo che il grado di sicurezza per consumatori finali, operatori e ambiente è un fattore che viene valutato dai clienti. Ed è un elemento che orienta le scelte. Questo grado di sicurezza complessivo si va rafforzando in Italia e sarà destinato a crescere all’interno delle aziende. Anche perché la sensibilità delle nuove generazioni è più elevata di quella degli attuali decisori. E i giovani di oggi sono i decisori di domani.
Sicurezza per tutti: operatori, clienti e ambiente
Il tempo verbale che accompagna la discussione su tecnologie e prodotti green è, insomma, l’indicativo presente. Non il futuro o, peggio, il condizionale. Parola d’ordine: sicurezza. Per tutti: operatori, clienti e ambiente. Lo conferma anche il legislatore.
Prendiamo ad esempio un ambito che conosciamo bene: il trattamento delle acque. A tutela degli operatori si osserva un progressivo aumento della classificazione di pericolosità di alcuni principi attivi utilizzati nel trattamento. Si tutelano, però, come detto anche gli utenti finali. Da citare, in questo senso, è il Regolamento (UE) 1169/2011, che ha introdotto l’obbligo di indicare nell’etichetta la presenza di allergeni. Ciò ha portato l’industria alimentare a usare prodotti a base ascorbato al posto di solfito per il trattamento acque di caldaia o come agenti decloranti. E per l’ambiente, ti chiederai? Il riferimento resta il D.Lgs. 152/06. Il Testo Unico Ambientale, recentemente aggiornato, definisce i valori limite di concentrazione per le varie sostanze presenti nelle acque di scarico. Esistono, però, anche varie certificazioni volontarie che le aziende possono adottare. Una di queste è LWG, ben spiegata dai colleghi di e_labo in questo articolo.
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Cogito ECO sum: i nostri prodotti green
Ricapitolando, dunque: attenzione ai temi della sostenibilità e della transizione ecologica, indicativo presente, essere sul pezzo. E con molti elementi in gioco quando si progetta un trattamento per torri di raffreddamento, caldaie a vapore e circuiti chiusi.
Ecco spiegati i contorni di quel “Pragma works green”: al tempo stesso manifesto di quel che possiamo offrire e sprone per fare sempre meglio. Vogliamo essere parte attiva del cambiamento. In questo senso, sul mercato siamo tra i primi in Italia ad aver lanciato tecnologie e prodotti green chimici con prestazioni eccellenti e rischi inferiori. La nostra nuova linea ECO per il trattamento delle acque di raffreddamento propone CWT ECO 109, CWT ECO 111 e PRAGMA BIO 852. Tutti sono caratterizzati dall’assenza di fosforo², tra gli elementi che causano eutrofizzazione dei corpi idrici ricettori delle acque di raffreddamento.
Soluzioni per caldaie a vapore e circuiti chiusi
Nella nostra nuova linea ECO c’è anche la gamma per il condizionamento del vapore e delle linee di condense. Ne fanno parte SWT ECO 221, SWT ECO 222, SWT ECO 223, SWT ECO 224 e SWT ECO 225. Questi prodotti green contengono come ammina volatile solo Dietilamminoetanolo al posto di sostanze tossiche o potenzialmente tali come cicloesilammina e morfolina³. I vantaggi sono notevoli:
- il DEAE non sviluppa sottoprodotti cancerogeni per reazione con alimenti o additivi alimentari;
- le performance condizionanti/deossigenanti rimangono invariate.
Per quanto riguarda, invece, i circuiti chiusi, c’è CWT ECO 180. Questo condizionante chimico non contiene fosforo, molibdeno né nitriti. È un eccellente inibitore di corrosione per acciaio al carbonio, rame e leghe di alluminio. Previene, inoltre, la precipitazione di sali di calcio, in caso di rientri sporadici di durezza. Compatibile con le materie plastiche, è attivo anche in circuiti con acque glicolate. Futuro green, futuro (più) roseo: per tutti.
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NOTE
¹ Fonte: indagine Ipsos Percezione, costi e benefici della transazione ecologica.
² L’attuale limite di fosforo allo scarico è, per le aree non sensibili, di 10 ppm. Per quanto riguarda gli scarichi di acque reflue industriali recapitanti in zone sensibili, la concentrazione di fosforo totale deve essere ≤ 1 ppm. Si prevede una progressiva estensione delle aree ritenute sensibili e, in futuro, la riduzione del valore massimo di 10 ppm attualmente valido per le aree non sensibili.
³ La cicloesilammina è una sostanza tossica per la riproduzione (categoria 2), sospetta di nuocere alla fertilità. La morfolina, dal canto suo, per reazione con nitriti e nitrati sviluppa N-nitrosomorfoline, considerate sostanze cancerogene.