Trattamenti antilegionella: soluzioni impiantistiche e sanificazioni

Trattamenti antilegionella

Alla luce dei casi verificatisi la scorsa primavera in territorio milanese, torniamo a parlare di legionellosi. Focus, in questo caso, sui trattamenti antilegionella e sulle soluzioni da mettere in atto in caso di emergenza. E, se possibile, prima.

La legionellosi, conosciuta anche come Malattia del Legionario, è una forma di infezione polmonare causata principalmente (poiché ne esistono più di 60 specie) dal batterio Legionella pneumophila¹. Come già visto in un precedente articolo, questo germe infettivo si sviluppa in ambienti in cui vi è passaggio e ristagno d’acqua e si trasmette tramite l’inalazione di aerosol contaminati. Potenziali covi possono essere le torri di raffreddamento, così come gli impianti idrici, di climatizzazione degli edifici (privati o pubblici) e i raffrescatori industriali. Per questo, serve un regolare controllo.

Prevenire è meglio che curare

Prima ancora di parlare dell’iter di trattamento anti legionella, è doveroso porre l’accento sul fondamentale ruolo della prevenzione.
Il Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro² delinea una serie di misure e azioni burocratiche che indirizzano datori di lavoro, responsabili della sicurezza e gli stessi operatori sul campo, verso una buona profilassi. Il primo passo è dato dalla valutazione del rischio, come ricordano i colleghi di e_labo parlando delle linee guida legionella. Si tratta di un’operazione che trova la sua concretizzazione nel Documento di valutazione del rischio Legionella. Quest’ultimo riporta criticità e rischi presenti negli impianti di una determinata struttura e la sua stesura è obbligatoria per legge nel caso di:

  • attività comprese nel settore della ristorazione;
  • strutture pubbliche a uso collettivo, come palestre, impianti sportivi e ludici, centri commerciali e centri fieristici;
  • impianti termali, centri benessere e saune;
  • strutture sanitarie-assistenziali (RSA) e turistico-ricettive come alberghi, hotel e pensioni. 

A redigere il DVR possono essere solo tecnici qualificati, gli stessi che si occupano delle analisi preliminari e della stesura di un ulteriore testo importante, ovvero il manuale di controllo legionellosi

Fari puntati sulle strutture ricettive e assistenziali

Nel caso di strutture turistico-ricettive, la normativa antilegionella parla chiaro. Tanto è vero che le Linee guida ministeriali³ prevedono un’ampia sezione specifica a esse dedicata.
Hotel e alberghi, soprattutto se con annesso un impianto termale, infatti, sono attività ad alto rischio di diffusione del batterio. Questo a causa di svariati fattori, come la temperatura dell’acqua presente in piscine e condotti, ideale per lo sviluppo della Legionella, o l’utilizzo spesso stagionale o discontinuo della struttura.

Un’attenzione particolare è dedicata anche alle residenze sanitarie assistenziali, dove gli ospiti sono più sensibili all’attacco del batterio, a causa di patologie già in corso o, semplicemente, all’età avanzata. Il ministero della Salute, pertanto, ha richiesto, per entrambi i casi, un monitoraggio più frequente e meticoloso.

Missione antilegionella: una sfida per professionisti

Una volta fatto il sopralluogo presso la struttura interessata e riconosciuti i potenziali siti di rischio, la fase successiva è campionare l’acqua, per analizzare in laboratorio la presenza o meno del batterio. I risultati riscontrati attraverso l’ispezione andranno riportati nel Documento di valutazione che, quindi:

  • certifica lo stato generale della struttura oggetto di valutazione;
  • evidenzia i punti di rischio rilevati nell’impianto;
  • valuta la necessità di interventi di manutenzione, ulteriore analisi, o un’eventuale bonifica;
  • redige delle linee guida antilegionella per prevenire e ridurre il rischio futuro.

È essenziale sottolineare che un’incompleta o mancata stesura del DVR comporta l’attribuzione di sanzioni, spesso anche ingenti.

LEGGI ANCHE: Linee guida prevenzione Legionella: come si contrasta

Come gestire l’eventuale emergenza

Qualora il test inviato in laboratorio risultasse positivo, è necessario attivare un protocollo di bonifica. Oltre a occuparsi della redazione di documenti per la prevenzione, in collaborazione con e_labo, Pragma Chimica è attiva nella gestione dell’emergenza.
I nostri professionisti procedono con una sanificazione massiva, attraverso l’utilizzo di additivi chimici disinfettanti. Di prassi, il trattamento antilegionella avviene con l’iniezione nel sistema idrico di prodotti liquidi contenenti ipoclorito di sodio o perossido d’idrogeno. Queste soluzioni permettono di debellare il batterio, senza intaccare eccessivamente la tubazione, né modificare la potabilità dell’acqua. 
In occasione del trattamento di sanificazione, viene, inoltre, valutato come è strutturato l’impianto. In caso di assenza, si può installare un sistema di dosaggio, con pompe che rilasciano proporzionalmente nell’acqua ipoclorito di sodio, perossido d’idrogeno o, nel caso di grossi impianti, biossido di cloro. I controlli del ricircolo di questi prodotti vengono fatti attraverso delle sonde connesse a centraline, sempre monitorabili, anche da remoto. A seconda della struttura in esame, infine, si valuta la periodicità dei campionamenti di controllo che, solitamente, avvengono ogni 6/12 mesi.
Insomma, contro la legionella, l’unione fa la forza. In questo, grazie alla sinergia con i colleghi di e_labo, siamo in grado di offrire un’azione globale ed efficace per la prevenzione e il controllo della Legionella. Dalla stesura del DVR e del manuale di autocontrollo legionellosi, fino a trattamenti d’emergenza e/o di mantenimento, i nostri esperti ti potranno supportare. 

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NOTE

¹ Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità i casi accertati di Legionella sono oltre 3.000 all’anno, di cui 15% mortali.
² Per approfondire: Decreto Legislativo 81/2008
³ Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, ministero della Salute